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via Fontana Nuova n° 43 - 01017 - Tuscania (VT)

viale Santa Lucia n° 27 - 01010 - Piansano (VT)

L'Agenzia Immobiliare 2P.House di Pasqualetti Tania ha sede a Tuscania, in via Fontana Nuova n° 43.

Tuscania è un comune di poco più di 8.000 abitanti della provincia di Viterbo nel Lazio e dista dal capoluogo circa 18 km.

Come molti dei comuni limitrofi e come tipico di questa zona del viterbese, sorge su alcuni (in questo caso, sette) promontori di roccia tufacea posti tra i fiumi Marta e Capecchio che dominano, permettendone il controllo, la valle del Marta (ovvero un'importante via di comunicazione e transumanza che univa, fin dalla preistoria, il lago di Bolsena con il mar Tirreno, nei pressi dell'attuale Tarquinia). Da citare come curiosità le leggende mitologiche sull'origine della città: la prima, riportata dallo storico romano Tito Annio Lusco, vorrebbe Tuscania fondata dal figlio di Enea, Ascanio, sul luogo del ritrovamento di dodici cuccioli di cane (da cui il nome latino Tus-cana) mentre una seconda indica come fondatore Tusco, figlio di Ercole e di Araxe.

La storia di Tuscania è ricca di avvenimenti: oltre ad alcune tracce risalenti già al paleolitico, i rinvenimenti presso le necropoli etrusche delle Scalette e del Pantacciano fanno datare i primi importanti insediamenti in questa zona tra l'età del rame e quella del bronzo antico, cioè tra il terzo e la prima metà del secondo millennio a.C.

La prima importante fase di espansione degli insediamenti della zona, legata allo sviluppo della civiltà etrusca e rientrante nella tendenza nella regione al sorgere in tale periodo di piccole città stato, ebbe inizio a partire dall'VIII secolo a.C. con l'urbanizzazione dell'acropoli posta sul colle di San Pietro (attualmente all'esterno della cinta muraria cittadina).

Nei secoli successivi la posizione geografica della città, posta a metà strada tra il mar Tirreno, il lago di Bolsena e l'Etruria interna, come anche il controllo della valle del Marta, favorirono lo sviluppo ed il prosperare della Tuscania etrusca (con il nome, all'epoca, di Tusena) trasformandola da insieme di insediamenti prevalentemente agricoli a città commerciale, fino a diventare una delle più importanti città della lucumonia di Tarquinia e centro della rete viaria di collegamento tra la costa e l'entroterra.

A partire dal IV secolo a.C., in seguito alla sconfitta ad opera dei Greci delle città etrusche della costa, assunse importanza anche il commercio marittimo, esercitato da Tuscania per mezzo del porto di Regas (nei pressi dell'attuale Montalto di Castro).

Non vi sono testimonianze storiche della partecipazione di Tuscania alle battaglie che, intorno al 280 a.C., portarono alla sottomissione delle città etrusche dell'Alto Lazio a Roma; il passaggio di Tuscania sotto la dominazione romana avvenne dunque, con buona probabilità, in maniera pacifica; di tale dominazione Tuscania non ne risentì ma ne trasse, al contrario, vantaggio: venne potenziata l'agricoltura e vi fu il fiorire di botteghe artigiane per la produzione di sarcofagi decorati prodotti sia in terracotta che in nenfro (una varietà di tufo: l'ignimbrite trachitica). La costruzione di acquedotti, di terme e, in primo luogo quella - intorno al 225 a.C. - di una delle più importanti direttrici di comunicazione dell'epoca, la via Clodia, fecero di Tuscania uno dei più importanti centri della zona.

Nel V secolo, divenne una delle prime sedi vescovili in Italia rimanendo tale fino al 1653.

A seguito del crollo dell'Impero Romano d'Occidente, Tuscania fu travolta, al pari del resto dell'Italia, da diverse invasioni barbariche venendo successivamente occupata dagli Eruli, dai Goti e dai Longobardi i quali la conquistarono, guidati da Alboino, nel 569, l'anno successivo alla loro discesa in Italia (o, secondo altre fonti, nel 574).

A tale dominazione pose fine, due secoli più tardi, la conquista del regno longobardo da parte dei Franchi di Carlo Magno, nel 774. Pochi anni più tardi, nel 781, con la donazione da parte di Carlo Magno al Papa Adriano I, la città entrò a far parte del patrimonio della Chiesa.

Dal 967 al 1066 fu soggetta alla famiglia degli Anguillara, dal 1080 fu poi feudo degli Aldobrandeschi e, successivamente, dei Marchesi di Toscana; nel 1081 venne assediata dalle truppe di Enrico IV, il quale era sceso in Italia a fine marzo a seguito della seconda scomunica inflittagli da Papa Gregorio VII (la prima delle quali legata al famoso episodio di Matilde di Canossa).

Nel XII secolo divenne Libero Comune esercitando il proprio dominio su di un vasto territorio che comprendeva numerosi castelli tra i quali quelli di Ancarano, Acquabona, Canino, Carcarella, Cellere, Montalto di Castro, Piansano e Tessennano. Nel XIII secolo il possesso della città rimase al centro delle lotte di potere fra l'impero ed il papato che portarono Federico II di Svevia a conquistarla entrando in città il 2 marzo del 1240 e la città a dotarsi di ampie mura che la proteggessero da attacchi esterni.

Nel 1222 il soggiorno di San Francesco d'Assisi a Tuscania diede avvio ad un periodo di forte ripresa del sentimento religioso cittadino ed alla costruzione di numerosi monasteri nel territorio circostante.

Le contese tra le famiglie di Guelfi e Ghibellini, l'occupazione subita e la crisi economica dovuta alla perdita di importanza della via Clodia diedero inizio ad un primo periodo di decadenza e di perdita di prestigio di Tuscania a favore della vicina Viterbo la quale era stata anch'essa elevata al rango di sede vescovile da Papa Celestino III, nel 1192.

All'inizio del XIV secolo risale inoltre il curioso cambio di nome della città: i termini della resa, conseguente alla fallita spedizione militare contro Papa Bonifacio VIII, imposero infatti, oltre al pagamento di un consistente tributo in grano, all'invio annuale di otto giocatori per le feste del Testaccio a Roma, all'asportazione della campana comunale e delle inferriate poste alle porte d'ingresso della città, anche il cambio del nome, in senso dispregiativo, da Tuscana a Tuscanella.

Durante il governo del legato pontificio cardinale Egidio Albornoz (inviato da Papa Innocenzo VI, tra il 1353 ed il 1367, a ripristinare il controllo pontificio sui territori della Chiesa nel corso della cattività avignonese) la città visse un periodo di tranquillità relativa, anche se non duratura.

Martino V, eletto papa al termine del Concilio di Costanza (che aveva messo fine allo Scisma d'Occidente), come riconoscimento della lealtà della città alla causa pontificia nominò Tuscania nel 1421 contea e ne diede l'investitura al capitano di ventura Angelo Broglio da Lavello detto il Tartaglia, colui il quale durante lo stesso Concilio di Costanza aveva assunto la carica di Rettore del Patrimonio della Chiesa: questi stabilì in città la propria residenza costruendovi alcuni edifici (ancor oggi è possibile ammirare la Torre del Lavello) e realizzandovi un'ampia piazza d'armi.

Sul finire del secolo, nel 1495, Tuscania fu saccheggiata dall'esercito francese di Carlo VIII. L'esercito francese, proveniente da Firenze e diretto al sud per occupare il Regno di Napoli quale erede di Maria d'Angiò, trovò la città in gran parte sguarnita di difese: il cardinale Giovanni Vitelleschi da Corneto inviato da Papa Eugenio IV a sedare la lunga serie di lotte tra signorotti locali e le continue ribellioni della città (come quella del 1491 che aveva portato i tuscaniesi ad impiccare sul colle Rivellino il commissario pontificio Bernardone Della Posta per protestare contro le pesanti gabelle) nonché a restituire il possesso della stessa al papato aveva infatti, solo poco tempo prima, fatto radere al suolo la maggior parte delle fortificazioni difensive che si trovavano sul territorio tuscaniese.

In seguito a tale avvenimento ebbe inizio per Tuscania un periodo di lento declino che, nei secoli successivi, tenne la città ai margini degli avvenimenti storici più importanti. Tuscania seguì, senza più registrare avvenimenti degni di rilievo, le sorti dello Stato della Chiesa fino all'Unità d'Italia quando, il 12 settembre 1870, il generale Nino Bixio entrò a Tuscania cacciando le guardie pontificie a seguito di Papa Pio IX. Con l'annessione al Regno d'Italia, cominciò per Tuscania una progressiva ripresa sociale ed economica.

Il 12 settembre 1911 un Regio Decreto di Vittorio Emanuele III restituì alla città il suo antico nome: questo avvenimento è testimoniato da una lapide bronzea posta sulla scalinata del Palazzo Comunale.

Alle 19:09 del 6 febbraio 1971 un terremoto di magnitudo 4,5 della scala Richter semidistrusse Tuscania, provocando 31 morti, la lesione ed il crollo di molte case ed edifici tra i quali le chiese romaniche di San Pietro e Santa Maria Maggiore che furono successivamente restaurate.

Nel 1997 la regione Lazio ha istituito, con la legge regionale n.29, la "Riserva Naturale di Tuscania", di circa 2000 ettari.

Ecco cosa potete vedere a Tuscania...

Edifici di età medioevale:

    Castello del Rivellino
    Chiesa romanica di San Pietro
    Chiesa romanica di Santa Maria Maggiore
    Chiesa di Santa Maria della Rosa
    Mura di Tuscania
    Porta di San Marco o Montascide
    Torre di Lavello
    Palazzo Tozzi-Spagnoli
    Palazzo Baronale o del Tartaglia

Edifici di età rinascimentale:

    Porta di Poggio Fiorentino
    Duomo: ex Cattedrale di San Giacomo Maggiore
    Palazzo Donnini (Vescovado)
    Palazzo Pocci
    Palazzo Consalvi-Brunacci
    Palazzo Giannotti
    Palazzo Quaglia (già Tartaglia)

Siti archeologici:

Nella campagna tuscanese sono disseminate numerose necropoli risalenti all'età etrusca. Nelle necropoli sono presenti principalmente sepolcri di tipo rupestre con banchine (VIII - VI sec. a.C.), o con sarcofagi per la deposizione dei corpi (V - II sec. a.C.).

La necropoli più nota è quella della Madonna dell'Olivo, situata nelle vicinanze dello stadio comunale e dell'omonima chiesa campestre; il sito conserva:

    le Tombe Curunas (IV - II sec. a.C.), scoperte tra il 1967 ed il 1970, quando restituirono una notevole quantità di sarcofagi e di corredi funebri che sono conservati presso il Museo Archeologico Nazionale Tuscanese;
    la Tomba del Sarcofago delle Amazzoni (seconda metà del IV secolo a.C.)
    la Grotta della Regina (IV - II sec. a.C.), un vasto sepolcro sotterraneo tra i primi ritrovati a Tuscania.

Nelle vicinanze della Madonna dell'Olivo, sorge la necropoli dell'Ara del Tufo (VII - VI sec. a.C.), con tombe a tumulo simili a quelle della Necropoli della Banditaccia vicina a Cerveteri; il sito è di notevole importanza per il ritrovamento di terrecotte architettoniche che dovevano comporre il rivestimento di un sacello per il culto funerario.

Altra necropoli nella zona della Madonna dell'Olivo è quella di Carcarello, dove è presente il monumentale sepolcro della famiglia etrusca dei Vipinana, che venne utilizzato dalla fine del IV secolo a.C. alla prima metà del II secolo a.C., nella tomba vennero ritrovati ventiquattro sarcofagi.

Altre necropoli sono quelle di Pian di Mola, (III - I sec. a.C.) situata a nord - est del colle di San Pietro, con numerose tombe rupestri a dado; la necropoli di Peschiera, (VII - II sec. a.C.), situata sul fronte opposto a quella di Pian di Mola; e le necropoli di Scalette (VIII - VII sec. a.C.), lungo il fiume Marta e quella di Castelluzza (V - IV sec. a.C.).

Le principali necropoli etrusche nel territorio tuscanese sono:

    Necropoli di Pian di Mola
    Necropoli Madonna dell'Olivo e Tomba della Regina
    Necropoli Ara del Tufo
    Necropoli Pian di Mola
    Necropoli delle Scalette
    Necropoli di Peschiera
    Necropoli di Guado Cinto
    Necropoli di Sasso Pinzuto
    Necropoli di Casale Galeotti
    Necropoli di Carcarello
    Necropoli della Castelluzza

Altri monumenti e luoghi di interesse:

    Riserva naturale di Tuscania
    Fontana delle sette cannelle detta anche del Butinale
    Fontana di Poggio o San Giacomo
    Fontana di Montascide
    Fontana del Belvedere o del Cardinale

Parchi e giardini:

    Parco Torre di Lavello
    Parco Umberto II o delle "Casacce"
    Giardino comunale

Cultura e Biblioteche:

    Biblioteca comunale di Tuscania
    Archivio storico comunale
    Archivio Capitolare del Duomo

Teatri:

    Teatro comunale "Il Rivellino"

Istruzione:

    Scuola dell'infanzia "Maria Teresa Vignoli"
    Scuola dell'infanzia paritaria "Conte Enrico Pocci"
    Istituto comprensivo "Ildovaldo Ridolfi"
    Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato "F.Orioli"
    Liceo Scientifico "Galileo Galilei"

Musei:

    Museo Nazionale Archeologico Tuscanese

Feste e tradizioni:

    Festa di Sant'Antonio Abate e Sagra della frittella al cavolfiore. La prima domenica dopo il 17 gennaio, con sfilata a cavallo dei butteri della Maremma e benedizione degli animali
    "Cavalli a primavera". Manifestazione del cavallo maremmano e tolfetano che si svolge a Tuscania a fine maggio, nel corso della quale si svolgono diverse manifestazioni equestri: acrobazie con i cavalli, esercizi di dressage, equitazione.
    Processione del Venerdì Santo: la sera del Venerdì Santo viene trasportata per le vie del centro storico del paese l'immagine della Madonna Addolorata con ai piedi il Cristo morto su un baldacchino ligneo, preceduta, tra gli altri, dagli Araldi della Madonna Addolorata e dai penitenti, uomini incappucciati vestiti di rosso o bianco che trasportano le immagini della Passione del Cristo e delle grosse catene legate ai piedi.

L'Agenzia Immobiliare 2P.House di Pasqualetti Tania ha anche una filiale a Piansano, in viale Santa Lucia n° 27.

Piansano è un paesino della provincia di Viterbo di circa 2'300 abitanti, proprio al centro della Tuscia, distante solo 7 km dal Lago di Bolsena, 12 km da Tuscania, 35 km dal mare e 45 km dal Monte Amiata.

Situato su una collina a circa 400 metri di altitudine, immerso nel verde, è in posizione "strategica" per passare serenamente le vacanze estive o i fine-settimana (data la vicinanza anche con le "Terme dei Papi" di Viterbo e quelle di Saturnia) o per stabilirvi fissa dimora.

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L'economia locale è basata sull'allevamento e sull'agricoltura, ma Piansano è conosciuta a livello mondiale grazie al gruppo degli sbandieratori, che tuttora gareggia nel campionato "Tenzone Aurea - A1" della F.I.Sb. e spesso ha partecipato a manifestazioni culturali e competizioni, vincendo per quattro anni consecutivi il titolo di Campioni d'Italia L.I.S. (dal 2002 al 2005).

Nel 2011 è stata avviata sul territorio la realizzazione del "parco eolico" per la produzione di energia pulita, grazie alle torri e alle turbine eoliche, che sfruttano la forza del vento che si incanala tra le valli circostanti.

Il paese è formato da più quartieri:

il centro storico o "La Rocca" che è la zona scelta maggiormente per l'acquisto di seconde case estive, dove si trova una chiesa del 1500 intitolata a San Bernardino il patrono di Piansano,

la zona centrale con la piazza e il viale intitolati alla Santa Lucia Burlini e dove troviamo le scuole, la maggior parte delle attività commerciali, il giardino con il monumento ai caduti e il parco con l'area giochi per i più piccoli,

la località del "Marinello", appena fuori dal paese, di recente costruzione e zona residenziale dove in effetti abita gran parte della popolazione locale.

Le festività più importanti sono quelle che si svolgono il 20 maggio in onore del patrono San Bernardino e la prima domenica di ottobre in onore della Madonna del Rosario.

Potete trovare l'ufficio 2P. House proprio al centro del paese su viale Santa Lucia al n° 27.

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COME RAGGIUNGERCI:

da nord:

percorrendo l'autostrada A1 proveniente da Firenze uscire al casello di Orvieto e seguire le indicazioni per Montefiascone, poi Marta, Capodimonte ed infine per Piansano;

percorrendo la SS1 Aurelia proveniente da Grosseto uscire a Montalto di Castro e seguire le indicazioni per Canino, Valentano ed infine Piansano;

percorrendo la SS2 Cassia proveniente da Siena, all'altezza di Acquapendente seguire le indicazioni per Grotte di Castro, poi Latera, Valentano ed infine Piansano;

da sud:

percorrendo l'autostrada A1 proveniente da Roma uscire ad Orte e percorrere la SS675 Umbro-Laziale fino a Viterbo Nord, poi proseguire in direzione Tuscania ed infine Piansano;

percorrendo la SS1 Aurelia proveniente da Roma uscire a Tarquinia, proseguire in direzione Tuscania ed infine Piansano;

percorrendo la SS2 Cassia proveniente da Roma all'altezza di Vetralla proseguire in direzione Tuscania ed infine Piansano.